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La Valle della Cupa
venerdì 5 febbraio 2010


Ciao a tutti, belli e brutti!!!!!!! 
Noi siamo un gruppetto di ragazzi salentini molto scatenati, che partecipano a questo blog ambientale ….
Abbiamo trovato delle informazioni sulla Cupa.
Il toponimo “Cupa”si trova addirittura in documenti del 1648 ( e sottoliniamo 1648…) e nel Catasto Onciario del 1755.
Espressioni come “Giardino della Cupa”, “Fondo La Cupa”, “Il Cupone”, “La Cupa” sono riferimenti ancora oggi leggibili in questa zona.
Se andate un po’ a consultare una cartina geografica vedrete che quest’area è una grande depressione carsica nel grande e mitico Salento, bagnato dal mare, irradiato dal sole e accarezzato dal vento…..W lu Salentu!!!!!! 
Lo sapevate che numerose sono le testimonianze sui suoi aspetti fisico- culturali?.. Beh, adesso lo sapete, ma non è finita!
Lo studioso Cosimo De Giorgi scrisse molto della nostra amata terra. Egli definì la Cupa il “Tivoli” dei leccesi in quanto, per la fertilità della terra e la vicinanza a Lecce, la zona rappresentava una meta ambita per il bel mondo leccese. Nel ‘500 esisteva, perciò, una fitta rete viaria che da Lecce attraversava la Cupa; tali strade sono riportate anche in alcuni documenti del ‘600 e del ‘700 (la vecchia strada Lecce- Copertino, la strada che da Porta Rudiae portava a Leverano).
La fertilità del terreno, la disponibilità d’acqua per la presenza di una falda poco profonda, la presenza di banchi di calcarenite da sfruttare come materiale da costruzione: tutto ciò facilitò lo sviluppo d’insediamenti e attività umani nella Cupa, fin dalla notte dei tempi.
Dell’antica bellezza di questi luoghi, ahimè, restano oggi ben poche testimonianze. Ma il fascino ancora intatto e incontaminato di questa campagna incanta e attira a sé, come una magia, il viaggiatore più sensibile.
E torniamo allo scopo per cui è nato il nostro blog. Un pezzo di un’antica strada è stato già asfaltato e potrebbe così sparire, prima o poi… Aiutateci a costruire, invece, “Il Parco del timo”…
Federica Pagano, Aurora Pellegrino, Sara Raganato, Walter Re, Serena Vantaggiato

13 commenti:

  1. ciao a tutti, sono anche io un amante dell'ambiente e spero che riuscirete nel vostro intento perchè dobbiamo salvaguardare il nostro territorio...
    mi raccomando non mollate mai:)

    pierantonio85

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  2. Paesaggio mattutino

    Scorre lento il tempo nel piano,
    come una ruvida carezza
    fra le campagne abbandonate
    ormai, sotto un cielo terso,
    trasparente e lontano, lassù.
    Gli olivi, anime purganti,
    stormiscono secolari preghiere,
    ultimo conforto, immensa speranza.
    Brillano le ultime stelle nel cielo,
    svanendo in un trionfo roseo-azzurro.

    Maria Rosaria Cappello

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  3. La storia del passato letta attraverso il paesaggio è possibile in qualsiasi situazione, livello e cultura. E' per questo che tutto ciò che ci circonda ha un grande valore come la strada Velardi. Pensiamoci tutti

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  4. la storia di questo paesaggio è importante e bisogna difenderla.cercate di salvarla perchè cose del genere al giorno d'oggi vengono abbandonate e dimenticate.cerchiamo di non fare la stessa cosa con la strada Velardi.pensate a queste parole e riflettete.

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  5. il blog e la storia sono stupendi......complienti. cercate di salvare la strada Velardi

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  6. Ci son passata, tempo fa.... Quegli esili steli che ancora resistevano al freddo e all'incuria, dove andranno a finire!?
    Maria C.

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  7. Il salento è stato, è e sarà la ZONA d'italia con Paesaggi, ambienti, ricordi pìù belli emozionanti del mondo!

    Kristina De paolis I D

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  8. il salento è ricco di bei paesaggi, perdere una strada del genere sarebbe una pugnalata al cuore....W il Salento!



    Riccardo Rizzo I°D

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  9. Avrà smesso di piovere? Non se ne può più… ma le previsioni tolgono ogni speranza.
    E, coincidenza, mi ritrovo con un racconto di Giovanni Bernardini ( scrittore di Monteroni di Lecce, uno dei paesi della Valle della Cupa) in cui si parla di temporali e tempi remoti…
    Vi presento il passo.
    ”Di notte gli elementi scatenati pare debbano sommergere il mondo e sulla distruzione possa stendersi eterna l’oscurità. In questo stato d’angoscia l’uomo col desiderio adora la luce,la vittoriosa dei tewrrori notturni, e l’attesa gli prolunga paurosamente le ore.
    Ero preda della natura infuriata. Millenni di civiltà e di progresso tecno-scientifico mi lasciavano indifeso al pari dell’abitatore delle caverne. Come quello tendevo l’orecchio allo schianto del fuoco del cielo e un’altra notte mi schiacciava da ogni parte, più tenebrosa e orrida di tutte le notti nella giungla o su montagne impervie: la notte delle ere geologiche, popolata di mostri e sconvolta dai cataclismi, allorquando la Terra era tutta fermento di rivolgimenti e metamorfosi e il suo ventre partoriva catene montuose e e continenti che poi riassorbiva vorace tra abissi d’acqua e boati. Era quello il tempo in cui le terre e i mari con vittoria si avvicendavano a dare un volto al pianeta. Ed esso rotava nello spazio, carico di energia primigenia”.
    G. BERNARDINI, Temporale di notte, da Prove narrative. Prose e racconti, Milella, 1992
    POST di Maria Rosaria Cappello

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  10. Uffa ...questa pioggia ci ha rovinato il carnevale...mannaggia!
    Cristina de paolis I D

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  11. Ghiaccio, neve, freddo......come sono lontani dal nostro Salento!Passeggiare lungo una strada circondata dal verde degli ulivi e profumata dal timo, senza auto, con i rumori lontani, a contatto con la natura, ci infonde una piacevole sensazione di leggerezza e ci invita, finalmente, a PENSARE!!! Lara

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  12. Pensare ? Ha ancora un senso questo verbo della grammatica italiana? Da quel che capisco chi progetta di cancellare le impronte del nostro passato la capacità di pensare deve averla rimossa dal suo dna.
    Lucrezia

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  13. Ma a chi parla la storia? Sicuramente soltanto a pochi, a quel ristretto numero di persone che ha ancora la forza di guardare indietro per dimenticare il presente ed attingervi la forza per un domani che si prospetta così triste e nero. Mi auguro che salvare Via Velardi possa avere questo effetto, anche su pochi!
    Antonio

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